La Compagnia Arlecchino di Padova si avvicina a grandi passi ai festeggiamenti per i sessant’anni di attività (nel 2020) con una iniziativa che vuole legare il passato e il presente: la riproposizione di una commedia, ancora in repertorio, per un confronto diretto con quanti hanno rappresentato la stessa commedia nei primi anni settanta, quando ancora la compagnia si chiamava Morassutti. Lo scopo dichiarato è quello di uno scambio di impressioni, di ricordi, di aneddoti e di emozioni provate allora, come oggi, in palcoscenico. La seconda parte dell’iniziativa legata all’anniversario della fondazione è dedicata invece alla messa in scena dell’ultimo lavoro della Compagnia Arlecchino, sempre attinto dalla raccolta dei copioni ereditati dalla stessa ex Compagnia Stabile Paolo Morassutti. Come affermano gli stessi responsabili dell’Arlecchino, Gabriele Brugnolo e Fiammetta Fanelli, non si tratta di trasmettere nostalgie o tristezze e nemmeno commemorazioni, ma rendere omaggio alle due storiche compagnie e al teatro amatoriale.
La Compagnia Arlecchino è una delle Compagnie di prosa tra le più storiche della Città di Padova; si costituisce nel 1960 per volere e passione di alcuni dipendenti del Gruppo Aziendale Paolo Morassutti e da allora, in 49 anni di attività vanta una produzione di sessanta commedie, rigorosamente attinte dall’immenso patrimonio del teatro dialettale veneto. L’attuale denominazione nasce a partire dal 1970 in seguito alla sua ristrutturazione ed all’arrivo di nuovi attori, ma soprattutto sotto la direzione del Cav. Mario Danieli, figura emblematica del teatro amatoriale patavino che ha seguito e diretto l’Arlecchino sin a pochi anni or sono. La Compagnia ha partecipato con buon successo a numerose manifestazioni e concorsi nazionali, alle Rassegne delle Compagnie di prosa in Arena Romana in seno alle manifestazioni organizzate dal Comune di Padova, alla 1° Rassegna del Teatro amatoriale a Palazzo Grassi a Venezia, è stata ammessa alla 18° Rassegna Nazionale del Teatro Amatoriale dialettale al comunale di Faenza ottenendo ovunque lusinghieri successi di pubblico e critica ed in più occasioni ha portato spettacoli lungo l’Italia intera. Come si è sottolineato, l’Arlecchino ha scelto fin dal principio il filone dialettale classico goldoniano senza tralasciare, ovviamente, autori del secolo successivo e citiamo ad esempio per tutti Giacinto Gallina, ma non sono stati tralasciati copioni di altri Autori che potremmo definire contemporanei. Le ragioni di questa scelta? Esse dimorano nella convinzione che il nostro vernacolo, di per sé stesso particolare per la sua sonorità, racchiude al pari di ogni altra forma dialettale di comunicazione, quelle precise caratteristiche che ben si sono adattate sin dagli albori alla trasposizione teatrale, segnando un preciso tratteggio della società e connotandone il periodo storico di appartenenza. Tra le numerosissime commedie in repertorio, citiamo le più rappresentate: le goldoniane “Sior Todero brontolon”, “Le donne gelose”, “La casa nova”, “La buona madre” (attualmente nel nostro repertorio) inoltre “Ostrega che sbrego” di Fraccaroli, “Nastro celeste in casa Cornero” di Giovanni Cenzato, la Commedia musicale “Fasso lamor xe vero” firmata sotto lo pesudonimo di Ludovico Ceschi (in realtà stesa a quattro mani dall’indimenticabile Cesco Baseggio ed il suo regista Carlo Ludovici) commedia che ricorda per certi versi il teatro del vaudeville e rappresentata fino a qualche anno fa con un numero vastissimo di repliche; “Xe rivà el Castigamati”, altra copruduzio-ne teatrale di Svetoni e Boscolo e “La Trovata del Sior Orazio” di Svetoni tradotta da Antonio Canova a cui si aggiunge “Sior Felice che cucagna” di Umberto Morucchio che tanto successo riscuote ancora nelle rappresentazioni che la compagnia continua a portare in giro per tutta la provincia e oltre con notevole gradimento da parte del pubblico.
A tutti i membri della Compagnia, passati e presenti, gli auguri sinceri di altri numerosi successi da parte di Noi tutti di Acli Arte e Spettacolo
Per l’ultimo appuntamento di quest’anno con Su il Sipario Estate, venerdì 19 luglio dalle 21.00 nel Teatro Giardino di Palazzo Zuckermann è di scena la Nuova Orchestra del Conselvano “Gianni Zamborlin” che proporrà “Music & Movie“, un viaggio nella musica tratta dalle più belle colonne sonore del grande schermo. Diretto dal Giovanissimo Maestro Direttore e Concertatore Alex Betto lo spettacolo sarà diviso in due parti: una prima, “Confine tra fantasia e realtà”, che alterna momenti toccanti e profondamente riflessivi a molti spunti fantasiosi che le pellicole del grande schermo spesso offrono al pubblico, e all’interno delle quali la musica non si limita ad essere cornice o riempimento di spazi vuoti, ma accompagna e fa rivivere situazioni, storie, vicende personali, stati d’animo e sentimenti dei protagonisti; la seconda parte invece è dedicata alla tradizione italiana con vari medley e brani tratti dai grandi compositori del cinema Italiano (Rota, Bacalov, Piovani, Morricone…) la cui bellezza e semplicità hanno reso il Nostro paese e il Cinema Italiano una eccellenza che tutto il mondo ci invidia da sempre; il tutto verrà eseguito ed interpretato dal vivo.
Prima dello spettacolo ci sarà il primo di diversi appuntamenti che Acli Arte e Spettacolo Padova con Renata Rizza Stracquadanio della Compagnia teatrale Jonathan’s Performing Arts e Anna – Rita Di Muro hanno voluto organizzare per One Book One City:
“La prosodia di Sepulveda” La voce è il nostro mezzo di comunicazione, inimitabile e bellissimo. Basta variare volume e intensità per provocare una reazione in chi ascolta: è con la voce, oltre che con lo sguardo e i gesti, che si tenta di rendersi gradevoli, convincenti, autoritari, distaccati, seducenti. Il lavoro in questa serata sarà orientato alla scoperta della vasta gamma di interpretazioni della voce. Ogni attore sarà chiamato ad eseguire modulazioni di tono, volume, ritmo, intenzionalità fino a creare una sorta di “concerto” a più voci.
In caso di maltempo gli eventi in programma si svolgeranno presso l’Auditorium dell’Istituto Barbarigo, Via del Seminario, Padova PD
Giardino di Palazzo Zuckermann – Corso Garibaldi, 33 Padova (di fronte all’Arena Romana)
Acli Arte e Spettacolo Padova con il Patrocinio di Acli Arte e Spettacolo Nazionale, presentano la Quinta edizione di Monologando, Concorso per Monologhi Teatrali Inediti. Scopo del concorso è promuovere la scrittura drammaturgica teatrale e dare la possibilità agli autori del testo di vedere rappresentato il loro monologo in uno spazio teatrale professionale, prima degli spettacoli della tradizionale rassegna “Su il Sipario” che si tiene a Padova nei mesi di Gennaio e Febbraio. I monologhi, selezionati nella prima fase del Concorso in base al testo inviato, verranno poi votati dal pubblico presente in sala. Alla fine il monologo che avrà ottenuto il punteggio maggiore durante le esibizioni dal vivo risulterà vincitore.
REGOLAMENTO
Sono ammessi alla selezione singoli artisti e compagnie del territorio italiano. Tutti i partecipanti devono avere compiuto i 18 anni età al momento dell’iscrizione.
Sono ammessi monologhi teatrali di qualsiasi genere con testo originale e inedito (mai rappresentato) della durata massima e inderogabile di due cartelle (4500 battute). Ogni eccedenza sarà motivo di eliminazione.
Il monologo potrà essere in italiano o dialetto. In questo secondo caso va accompagnato dalla traduzione.
Ogni singolo artista o compagnia dovrà attenersi alla data d’iscrizione. Farà fede la data d’invio della email contenente il materiale per la selezione.
Qualora il testo e/o le musiche di scena siano sottoposti alla tutela del diritto d’autore, i costi SIAE saranno a carico della Compagnia partecipante. Non vi sarà alcuna cessione di diritti agli organizzatori.
I finalisti potranno gestire in maniera autonoma lo spazio (palco, luci, audio) concesso dalla rassegna teatrale “Su il Sipario” in accordo con i mezzi messi a disposizione. Il monologo verrà rappresentato di fronte al sipario chiuso.
TEMA
Il tema del monologo è libero
INVIO DEL MATERIALE
Il monologo va spedito ad Acli Arte e Spettacolo Padova alla email info@aaspadova.it esclusivamente in formato word con i dati dell’autore (nome, cognome, indirizzo di residenza, recapito telefonico e indirizzo e-mail, autorizzazione al trattamento dei dati personali), dichiarazione di paternità, dal 1 settembre 2019 al 30 novembre 2019. Deve essere pensato e destinato alla messa in scena. (eventuali annotazioni registiche sono escluse dal conto delle battute). I testi teatrali selezionati nella prima fase saranno portati in scena o dall’autore o da persona da lui indicata nei giorni concordati con l’organizzazione, che potrà tenere conto delle indicazioni dei selezionati.
Ogni autore deve dichiarare, sottoscrivendola, la paternità dell’opera, come prodotto esclusivo della propria creatività. Tale dichiarazione andrà allegata all’email con il monologo inviato al concorso e l’autorizzazione al trattamento dei dati personali.
Non sono previste quote di partecipazione, la quale è libera e aperta a tutti. Chi accede alla seconda fase del concorso (la messa in scena del monologo) non potrà vantare alcun diritto e/o compenso.
SELEZIONE DEI TESTI
Una prima selezione dei testi inviati verrà fatta in base al valore del testo stesso da una prima giuria di esperti la quale indicherà all’organizzazione i cinque monologhi più meritevoli di passare alla seconda fare del concorso: la messa in scena, che avverrà durante la Rassegna Teatrale Su il Sipario presso il Teatro Bosco a Padova nei giorni: 18 e 25 gennaio 2020. 1, 8 e 15 febbraio 2020
La seconda fase del concorso avrà come valutatori il pubblico presente in sala che potrà esprimere un parere con apposite schede di giudizio. Il voto del pubblico verrà proporzionato in modo che ogni monologo, ciascuna serata, avrà lo stesso numero di spettatori giudicanti.
PREMIO
Il monologo vincitore si aggiudicherà il premio di 500,00€ (lordi con tassazione ordinaria) più una targa commemorativa. La premiazione avverrà l’ultima sera della rassegna “Su il Sipario” il 22 febbraio 2020
Il Presidente di Acli Arte e Spettacolo Padova Gianluca Meis
Venerdì 12 luglio, per il secondo appuntamento con la rassegna Su il Sipario Estate, nella suggestiva corte del raffinato Palazzo Zuckermann, quattro coppie di danzatori dell’Associazione Rosa Antico con l’ensemble di archi e fiati di Armonie Venete Consort propongono un programma musicale con danze in costume d’epoca, per condurre il pubblico nelle magiche ed eleganti atmosfere che si respiravano nelle serate di festa dei palazzi nobiliari di tutta Europa tra il Sette e l’Ottocento. Serata in collaborazione con l’Associazione U-Mus Umanità in Musica.
Armonie Venete ConSort nasce per far memoria e offrire Bellezza ed Armonia attraverso il gesto ed il suono, interpretando repertorio cameristico dal Rinascimento ai nostri giorni. L’Ensemble si forma fra le mura di Palazzo Pisani, sede del Conservatorio “Benedetto Marcello” di Venezia, all’interno del Corso di Musica da Camera tenuto da Cecilia Franchini. Dimostra fin da subito la propria personalità musicale vivace e stimolante, dotata di cura per il fraseggio e maturità interpretativa. È formato da giovani artisti provenienti da diverse parti del mondo (Italia, Serbia, Polonia, Sud America, Kazakhstan), che hanno al loro attivo importanti affermazioni sia in veste solistica che cameristica/orchestrale. Collabora con Istituzioni e Associazioni artistiche impegnate nella ricerca e valorizzazione del patrimonio storico – culturale locale (forte il sodalizio con l’Associazione Rosa Antico), ma anche trasversalmente in progetti di respiro internazionale. Armonie Venete Consort ama unire la ricerca del timbro sonoro a quella del gesto musicale e indossa abiti storici della collezione Armonie Venete; una potente e meravigliosa sinergia di suono, movimento, colore ed eleganza capaci di armonizzare le onde vibrazionali della Vita con l’inconfondibile linguaggio della nostra antica cultura veneta per illuminare il presente ed il prossimo futuro.
Giardino di Palazzo Zuckermann
Corso Garibaldi, 33 Padova (di fronte all’Arena Romana)
Venerdì 5 luglio alle 21.00 con “Sogno di una notte di mezza Estate: melodie classiche e arie d’Opera” dell’Ensemble Floriana inizia “Su il Sipario Estate 2019“; il primo appuntamento è con un concerto che ammalia e coinvolge riuscendo a produrre nell’ascoltatore diverse emozioni. Si resta stupiti dalle capacità timbriche di un’orchestra di sole arpe che spazia dentro sonorità impensabili per lo strumento definito “la voce degli angeli”, e attraverso secoli diversi. Si resta avvolti dalla voce soave e al contempo carismatica delle arpe e dalle note squillanti e magiche del flauto, che con un excursus lungo diversi secoli vogliono dare nuovo valore artistico-musicale allo strumento “degli angeli” che non è legato unicamente alla musica classica. Arpiste: Francesca Bianchini, Laura Boscato, Camilla Capuzzo, Emanuela Gruppo, Federica Lovison, Ginevra Maniero, Francesca Rainaldi, Ludovica Saccaro, Alessandra Sette, Jessica Tredese, Elisa Zanini. Direttore Maria Chiara Bassi. Voce Recitante Anna Rita Di Muro
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