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Sabato 17 febbraio si conclude la ventitreesima edizione di Su il Sipario. In scena ci sarà la Compagnia Arlecchino Morassutti con la commedia “Che tormenti sti parenti” con la regia di Gabriele Brugnolo.
Gilmo Dal Molin è un musicista, una brava persona di buon cuore, sempre disposto ad aiutare chi ne ha bisogno. Dopo una carriera da trombettista, ha investito i suoi guadagni in una villetta fuori porta per godersi la quiete della campagna; arriva però inaspettatamente una coppia di parenti, ricchi di pretese e poveri di riconoscimento, che occuperanno casa sua, approfittando della sua grande bontà. Una commedia brillante sulla famiglia, sul valore degli affetti e sull’importanza…della giusta distanza.

Prima della serata scopriremo il vincitore della ottava edizione di Monologando, concorso per monologhi teatrali inediti e consegneremo anche il Premio Morassutti alla commedia presente in cartellone e di maggior gradimento per il pubblico!

Nasce il Premio Morassutti per il Teatro

La Compagnia Arlecchino di Padova, dopo i festeggiamenti per i sessant’anni di attività nel 2020 che ha visto il ritorno in scena di una commedia, ancora in repertorio, per un confronto diretto con quanti hanno rappresentato la stessa commedia nei primi anni settanta, ha deciso aggiungere alla propria denominazione un omaggio al fondatore Morassutti.

La Compagnia Arlecchino è una delle Compagnie di prosa tra le più storiche della Città di Padova; si costituisce nel 1960 per volere e passione di alcuni dipendenti del Gruppo Aziendale Paolo Morassutti e da allora, in 49 anni di attività vanta una produzione di sessanta commedie, rigorosamente attinte dall’immenso patrimonio del teatro dialettale veneto.

Il nome Compagnia Arlecchino nasce a partire dal 1970 in seguito alla sua ristrutturazione ed all’arrivo di nuovi attori, ma soprattutto sotto la direzione del Cav. Mario Danieli, figura emblematica del teatro amatoriale patavino che ha seguito e diretto l’Arlecchino sin a pochi anni or sono.

La Compagnia ha partecipato con buon successo a numerose manifestazioni e concorsi nazionali, alle Rassegne delle Compagnie di prosa in Arena Romana in seno alle manifestazioni organizzate dal Comune di Padova, alla 1° Rassegna del Teatro amatoriale a Palazzo Grassi a Venezia, è stata ammessa alla 18° Rassegna Nazionale del Teatro Amatoriale dialettale al comunale di Faenza ottenendo ovunque lusinghieri successi di pubblico e critica ed in più occasioni ha portato spettacoli lungo l’Italia intera.

Come si è sottolineato, l’Arlecchino ha scelto fin dal principio il filone dialettale classico goldoniano senza tralasciare, ovviamente, autori del secolo successivo e citiamo ad esempio per tutti Giacinto Gallina, ma non sono stati tralasciati copioni di altri Autori che potremmo definire contemporanei. Le ragioni di questa scelta dimorano nella convinzione che il nostro vernacolo, di per sé stesso particolare per la sua sonorità, racchiude al pari di ogni altra forma dialettale di comunicazione, quelle precise caratteristiche che ben si sono adattate sin dagli albori alla trasposizione teatrale, segnando un preciso tratteggio della società e connotandone il periodo storico di appartenenza. Tra le numerosissime commedie in repertorio, citiamo le più rappresentate: le goldoniane “Sior Todero brontolon”, “Le donne gelose”, “La casa nova”, “La buona madre” (attualmente nel nostro repertorio) inoltre “Ostrega che sbrego” di Fraccaroli, “Nastro celeste in casa Cornero” di Giovanni Cenzato, la Commedia musicale “Fasso lamor xe vero” firmata sotto lo pesudonimo di Ludovico Ceschi (in realtà stesa a quattro mani dall’indimenticabile Cesco Baseggio ed il suo regista Carlo Ludovici) commedia che ricorda per certi versi il teatro del vaudeville e rappresentata fino a qualche anno fa con un numero vastissimo di repliche; “Xe rivà el Castigamati”, altra copruduzio-ne teatrale di Svetoni e Boscolo e “La Trovata del Sior Orazio” di Svetoni tradotta da Antonio Canova a cui si aggiunge “Sior Felice che cucagna” di Umberto Morucchio che tanto successo riscuote ancora nelle rappresentazioni che la compagnia continua a portare in giro per tutta la provincia e oltre con notevole gradimento da parte del pubblico.

Per celerare il traguardo la Compagnia, la famiglia Morassutti e Acli Arte e Spettacolo Padova hanno istituito un Premio da destinare alla miglior commedia in programma durante la tradizionale rassegna Su il Sipario; a decidere sarà lo stesso pubblico presente in sala tramite una votazione.

La passione e l’amore in comune per il teatro saranno il fondamento di questo premio così come la volontà di continuare a far vivere una tradizione a cui tutti dobbiamo molto.

Gianluca Meis